Se sei un imprenditore, hai sicuramente la necessità di promuovere i tuoi prodotti attraverso la servizi di Advertising su Google o Facebook. Tuttavia, anche le campagne pubblicitarie, per essere davvero efficaci, hanno bisogno di essere misurate. Lo strumento che viene usato per misurare i costi in promozione e marketing di un’impresa si chiama ROAS.
Di cosa si tratta? Il ROAS non è altro che l’indicatore che imprenditori ed esperti di marketing utilizzano per misurare l’efficacia di una campagna pubblicitaria in base, prima di tutto, ai costi sostenuti per realizzarla.
Curioso di sapere tutto quello che serve su questo indicatore così importante? Allora continua a leggere questa guida e lo scoprirai. Buona Lettura!
Differenza ROAS e ROI
ROAS è un acronimo usato in sostituzione dell’espressione “Return on Advertising Spend” che, tradotta dall’inglese, significa esattamente “Ritorno sulla spesa pubblicitaria”.
ROI o ROIC, invece, sta per “Return On Invested Capital” che significa “Ritorno sul capitale investito” o più semplicemente “Ritorno dell’investimento”.
Si tratta in entrambi i casi di indicatori usati in un contesto aziendale, tuttavia mentre il primo è riferito strettamente ai costi sostenuti per attività di promozione e marketing, il secondo include invece anche tutti gli altri tipi di spese.
Il ROI, in effetti, si utilizza non per valutare i costi della spesa pubblicitaria, ma per avere una panoramica complessiva dello stato di buona salute finanziaria di un’azienda, tanto che è utilizzato anche dagli investitori per capire il livello di indebitamento dell’impresa su cui vogliono investire e se, quindi, stanno facendo un buon affare.
Come si calcola il ROAS
La formula per calcolare il ROAS, o ritorno sulla spesa pubblicitaria, è data dal rapporto fra le entrate generate (Revenue) della campagne pubblicitarie e l’insieme di tutte le spese sostenute per promuovere la vendita dei tuoi prodotti e servizi in un determinato periodo.
ROAS % = (Entrate delle campagne pubblicitarie) / (Spesa pubblicitaria) *100
Una cosa importante da notare è che il ROAS non viene in genere calcolato una sola volta ma, dato che serve a valutare il rapporto benefici/ costi delle varie campagne pubblicitarie, è sempre auspicabile che l’azienda lo monitori costantemente all’inizio, a metà e alla fine delle campagne stesse.
Se è normale, infatti, che all’inizio di una campagna il ROAS sia piuttosto basso, qualora il valore dell’indicatore dovesse mantenersi tale, o diventare addirittura negativo, a metà o fine campagna, questo dovrebbe essere motivo per sospendere oppure, quando ancora possibile, modificare la campagna stessa.
Ma quali sono i tipi di campagna su cui è non solo possibile ma anche auspicabile calcolare il ROAS? La risposta è molto semplice: tutte! Il ROAS si calcola, infatti, su:
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Campagne pubblicitarie su carta stampata (brochure, volantini, cartelloni stradali e così via);
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Spot televisivi e radiofonici;
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Articoli redazionali o annunci su giornali e rivisti;
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Realizzazione sito internet e ottimizzazione SEO;
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Annunci Pay Per Clic su motori di ricerca;
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Sponsorizzazioni sui Social Media;
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Realizzazione blog e altre strategie di Content Marketing;
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Altre forme di Marketing Digitale come ad esempio la pubblicità attraverso banner o e-mail.
Proprio per questo, è possibile calcolare sia il ROAS complessivo, sia quello delle singole voci appena citate ad una ad una, al fine anche di confrontare i diversi valori dell’indicatore che sono emersi e valutare quali sono i canali promozionali su cui puntare di più perché, alla fine, si sono rivelati più efficaci.
Come si calcola il ROI
Anche il ROI, al pari del ROAS, serve a fare importanti valutazioni circa l’andamento della propria azienda. Pertanto, questo indicatore viene sempre utilizzato da coloro che vogliono sapere come ottimizzare i ricavi e migliorare l’utile della propria azienda o società. Oppure, come ho già anticipato viene utilizzato dagli investitori per capire se stanno scegliendo bene dove andare a mettere i loro soldi!
Per spiegarti come si calcola conviene iniziare con un semplice esempio. Mettiamo che tu abbia un sito e-commerce che ha un reddito aziendale “X” e un capitale investito “Y”. Il ROI si calcola come il rapporto fra “X” reddito aziendale (chiamato anche “risultato operativo” ossia reddito complessivo da cui non sono stati ancora sottratti oneri e interessi) e lo stesso “Y” capitale investito.
Il capitale investito, a sua volta, è dato dalla somma degli investimenti, compresi quelli pubblicitari, dei finanziamenti e altre passività dovute ad interessi calcolati a breve, medio e lungo termine.
Come puoi facilmente intuire, un ROI troppo vicino allo zero (o addirittura negativo è un campanello di allarme che sta ad indicare che stai impiegando male le tue risorse e che quindi dovresti rivedere le tue voci di spesa al fine di ottimizzare i guadagni e le perdite.
Quando invece il ROI è superiore allo zero o comunque alto, questo significa che hai ben ottimizzato le spese, comprese quelle in promozione e marketing, e che quindi la tua azienda sta generando utili ed entrate ragguardevoli nonostante i costi che comunque devi continuare a sostenere per portare avanti la tua impresa.
Conclusioni
Sia il ROI che il ROAS sono indicatori aziendali che si usano per misurare il rendimento di un’attività. Il ROAS in particolare consente di valutare se i costi che stai sostenendo per le attività di advertising sono ottimizzate e le campagne o strategie promozionali che hai intrapreso stanno dando i risultati sperati oppure non sia il caso di apportare delle modifiche.
Non è difficile immaginare quanto calcolare con assiduità e precisione il ROAS delle varie attività promozionali possa essere utile per comprendere se le proprie scelte di marketing, compresa ad esempio la realizzazione di un sito, oppure l’attuazione di un intervento di ottimizzazione SEO, siano davvero utili o se invece non sia al caso di apportare dei ripensamenti o delle modifiche.
Tuttavia, è bene anche dire che fare affidamento solo sui valori del ROAS potrebbe creare talvolta delle distorsioni. Una campagna per il lancio di un nuovo prodotto potrebbe ad esempio avere un ROAS molto alto, ma l’articolo in questione potrebbe comunque non rivelarsi redditizio poiché magari i costi delle materie prime o della manodopera sono troppo alti.
Ecco perché, per avere un quadro complessivo di come sta andando la propria azienda e per sapere se le spese sono davvero ottimizzate è sempre opportuno fare riferimento non solo al ROAS ma anche al ROI complessivo.