• Settembre 13, 2021
  • Truccone Davide
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Search Console – una piattaforma di casa Google – è essenziale se si vuole comprendere appieno le potenzialità e le problematiche del proprio sito internet.
Di recente è stata implementata la nuova funzione “rapporto esperienza con le pagine”.

Ma di cosa si tratta?

Il rapporto esperienza con le pagine di Google non è nient’altro che un riepilogo all’interno di Google Search Console che permette di avere una visuale totalitaria dell’esperienza utente dei visitatori sul tuo sito.

Ciò significa che disporrai di una serie di indicatori che ti sono utili al fine di misurare alcuni parametri come le prestazioni di caricamento, l’interazione di un utente e la stabilità della tua pagina..

Ma vediamo nello specifico come viene visualizzato e quali elementi utilizza come calcolo.

 

Elementi utilizzati per calcolare il Rapporto Esperienza con le pagine

L’esperienza utente – anche detta in gergo User Experience o UX – è importantissima per la qualità di un sito web. Si stima infatti che un utente medio impieghi 0,5 secondi dall’apertura del sito per decidere se continuare a navigarvi o abbandonarlo.
Prima ancora del contenuto scritto, quindi, diventa importante riuscire ad accompagnare l’utente durante tutto il processo e rendergli la navigazione intuitiva, piacevole ed emotiva.
Ecco perché per Google è diventato importante implementare una funzionalità che permettesse di avere una sorta di feedback.

 

Sul sito – https://support.google.com/webmasters/answer/10218333 – si può leggere che “Google valuta le metriche relative all’esperienza con le pagine per i singoli URL del sito e le utilizza come indicatore ranking”, ma quali sono queste metriche

Prima di tutto bisogna sottolineare che questo indicatore di ranking era entrato in vigore ad agosto del 2021 è limitato agli URL per dispositivi mobili.

Per ciò che riguarda l’esperienza desktop verrà utilizzato a partire da febbraio 2022 con il completamento e l’ampliamento delle sue funzionalità che avverrà a fine marzo dello stesso anno.

Quindi bisognerà tenere conto del fatto che questo tipo di riepilogo potrebbe avere valutazioni differenti per quanto riguarda la User Experience per terminali fissi, mentre per ciò che riguarda gli indicatori che verranno impiegati, saranno i medesimi utilizzati per i dispositivi mobile. Ecco quali sono le principali metriche che verranno impiegate:

  • Segnali web essenziali: si inseriscono una serie di indicatori che ti permettono di calcolare la velocità della pagina
  • HTTPS Security: questo indicatore verificherà l’aspetto collegato alla sicurezza dell’url.
  • Absence intrusive: saranno analizzati anche gli annunci definisti intestitial, ovvero che possono interrompere la normale navigazione da parte dell’utente.

L’unico elemento che non verrà inserito sarà quello relativo alla Mobile Friendliness, dato che non è applicabile per ciò che riguarda l’esperienza del desktop.

Ma, considerando la rotta intrapresa da Google già anni fa su “mobile first”, capiamo la necessità di modulare il nostro sito web principalmente per l’esperienza utente mobile più che fissa.

Prima di considerare quali sono i singoli aspetti dell’esperienza da valutare, è importante precisare che l’esperienza di Google inciderà in maniera determinate all’interno del ranking delle pagine, ma non si dovrà perdere di vista quegli aspetti collegati ai contenuti della pagina.

Ottimizzare il proprio sito internet secondo la SEO sarà il primo parametro a cui Google farà riferimento per la scalabilità nella SERP. 

Allora a che serve porre attenzione all’esperienza utente di Google? Nel caso in cui due o più siti si trovino ad avere delle caratteristiche simili in quanto visibilità, verrà presa in considerazione proprio l’esperienza utente al fine di creare una differenziazione nell’ambito della visibilità nella ricerca.


Vediamo, dunque, insieme quali sono le metriche che Google utilizza per generare il suo riepilogo.

 

Core Web Vitals

Core Web Vitals Segnali Web Essenziali non fa null’altro che verificare la velocità e la stabilità del caricamento della pagina per gli utenti.
Difatti, come sappiamo bene, un utente medio non aspetta più dei 5 secondi di caricamento di una pagina web.
Nell’era del digitale, della fibra veloce e del 5G, avere un sito che carica lentamente vuol dire perdere la maggior parte dell’utenza che aveva in principio fatto click sul nostro URL.

Quindi Core Web Vitals rilascia un rapporto di valutazione di caricamento per ogni pagina. Diciamo che questa opzione era già presente sul mercato – sempre di casa Google – conosciuta sotto il nome di Page Speed Insight (https://developers.google.com/speed/pagespeed/insights/), ma avere questa metrica all’interno di Google Search Console può aiutare l’utente ad avere un quadro più definito, senza dover usare molteplici tools.

Quali sono i parametri da considerare per ottenere un raking della propria pagina? La valutazione viene fatta sui seguenti fattori:

  • Largest Contentiful Paint (LCP): è un indicatore che ti permette di misurare la velocità con cui il tuo sito viene caricato. Il valore ottimale deve essere inferiore ai 2,5 secondi.
  • Cumulative Layout Shift (CLS): fa riferimento alla stabilità dal punto di vista visivo e dovrà avere un punteggio al di sotto dello 0,1.
  • Il First input Delay (FID) un parametro che fa riferimento all’interattività del sito, ovvero quanto tempo un utente impiega a cliccare un link o un bottone. In questo caso per un’esperienza elevata dovrai considerare un valore inferiore ai 100 millisecondi.

Per utilizzare questa opzione, vi rimandiamo al link su “il rapporto segnali web essenziali per i dispositivi mobili”( https://search.google.com/search-console/core-web-vitals/summary). I Core web vital rientrano nei fattori di Ranking di Google, per questo motivo è fondamentale rivolgersi ad un consulente SEO esperto per ottimizzarli al fine di migliorare il posizionamento su Google del sito web.


Usabilità su dispositivi mobili

Come abbiamo già detto, la linea di pensiero di Google e del mondo del digital marketing sta vertendo sempre più sul “mobile first”, ovvero sul dare la precedenza a tutti i terminali mobili.
Questo è facilmente capibile. Oramai è difficile che un utente per scegliere in quale ristorante vorrà mangiare quella sera, accenda il computer fisso e faccia una ricerca.

Molto più probabile che la persona – con il cellulare già in mano – decida di aprire la pagina Google e cercare un ristorante aperto nelle vicinanze del posto dove si trova e che prepari ciò che desidera.
Facile. Veloce. Smart.

In questo contesto la corretta usabilità sui dispositivi mobili di un sito web è predominante perché lo stesso possa posizionarsi ed essere dunque visto online.

Per questo viene annoverato fra le metriche importanti di cui tenere conto nel rapporto esperienza con le pagine.
Non a caso Search Console è famoso per mandare degli alert via email ai gestori del sito web nel caso la visibilità in versione mobile sia compromessa o non ottimale.

Per sapere se il proprio sito ha un’usabilità per dispositivi mobili buona, apri il rapporto usabilità dispositivi mobili (https://search.google.com/search-console/mobile-usability)

 

Problemi di sicurezza del sito web

Il rapporto problemi di sicurezza del sito web di Google entra in allarme se la valutazione di Google nota una violazione del sito o se sul sito sono presenti comportamenti potenzialmente dannosi sia per gli utenti che per i loro terminali, mobili o fissi che siano.

Gli esempi più comuni di comportamenti dannosi sono attacchi di phishing o installazioni di malware o software dannosi per i computer dei navigatori.
Ma ve ne sono altri. I principali dieci sono:

  • Malware
  • Iniezione di codice
  • Iniezione di contenuti
  • Iniezione di URL
  • Pagine ingannevoli
  • Risorse incorporate ingannevoli
  • Download dannosi
  • Link a download dannosi
  • Fatturazione con reti mobili non chiara
  • Download insoliti


Ma li affronteremo nello specifico, in un articolo a loro dedicato.
In presenza di queste problematiche è importante analizzare a fondo l’alert di Google e arrivare alla radice del problema.
Questo per la sicurezza dei propri utenti ma anche per la longevità del proprio sito web.

Ricordiamo in ogni caso di cercare di evitare che i contenuti vengano compromessi tramite immissione di terzi di contenuti da voi non accettati né revisionati. Per evitare ciò bisognerà sempre premurarsi di rendere il proprio sito web sicuro, tramite azioni, tools, plug in mirati e sviluppatori esperti.
Per sapere se il tuo sito è sicuro, apri il rapporto problemi di sicurezza (https://search.google.com/search-console/security-issues)

 

Certificato SSL

Partiamo dallo specificare che il rapporto Esperienza con le pagina considera l’HTTPS come qualcosa che dovrebbe essere presente in maggior percentuale nel sito.

Difatti se il sito avrà una percentuale alta di URL HTTP invece che HTTPS darà un segnale di errore. Questo non succede se vi sono pochi url HTTP e soprattutto nel rapporto non vengono mostrati i dettagli a confronto fra http e https del sito.
Malgrado ciò noi consigliamo che tutto il sito abbia url https e no http.

Questo non solo per una maggiore sicurezza ma anche per un fattore SEO – search engine optimization un sito con certificato SSL sarà mostrato molto più facilmente da Google rispetto a un sito senza certificato.

Ma facciamo un passo indietro: cosa vuol dire HTTPS e che cos’è un certificato SSL?

HTTPS significa Hypertext Transfer Protocol Secure, è dunque un protocollo per la comunicazione internet che però protegge l’integrità dei terminali che comunicano e garantisce la riservatezza dei dati scambiati fra i computer e i siti web.

Dunque con un url HTTPS i dati vengono crittografati – o criptati –, resi non modificabili e soprattutto possiamo assicurare il nostro utente che il sito web è autentico e sicuro – anche e soprattutto per le transazioni di denaro.

 

Come si può ottenere un url https?

Serve un certificato, il certificato SSL.
Questo certificato può essere previsto da alcuni abbonamenti hosting o in altri casi dovrà essere comperato a parte e permette di rendere sicuro e criptato – quindi con url HTTPS – il proprio dominio o a volte il dominio con i vari sottodomini.
Se si vogliono evitare attacchi, modifiche non volute, furti del sito o peggio furti delle identità dei nostri utenti registrati, sarà necessario ottenere un certificato SSL per il proprio sito web.


Esperienza Pubblicitaria

Torniamo al lato visivo dell’esperienza utente sul nostro sito web e apriamo una parentesi ostica per molti: l’esperienza pubblicitaria.
Molti credono che mettere pubblicità sul proprio sito porti ad un calo delle visite da parte degli utenti ma questo è vero solo in parte.
Google stesso specifica nella sua guida che “Da una ricerca è emerso che gli utenti non sono infastiditi da tutte le esperienze con gli annunci, ma soltanto da quelle con determinate caratteristiche”.

 

Quali sono gli annunci pubblicitari che infastidiscono gli utenti durante la navigazione

Google prende come riferimento il concetto di invasivo. Ma cosa significa ciò?

Ovviamente sono quegli annunci che impediscono la lettura del testo o rallentano l’esperienza utente.
Basti pensare a quei siti pieni di video pubblicitari pop up che finiscono per coprire il testo presente sul sito, o quegli annunci che refreshano la pagina e quindi impediscono la lettura scorrevole e obbligano l’utente a ricercare manualmente il punto di lettura perso.

O ancora pensiamo a quelle pubblicità sonore che ci obbligano molte volte a chiudere direttamente la finestra web perché non riusciamo a comprenderne l’origine.

Ecco, uno dei parametri del rapporto esperienza con le pagine di Google Search Console è proprio quello legato alla pubblicità.
Difatti se doveste avere una o tutte queste tipologie di pubblicità presenti sul sito, rischiereste di vedere il vostro pubblico decimarsi di giorno in giorno.

Questa metrica però, a differenza delle altre, non riguarda un unico url ma l’intero sito web.

Quindi se una pagina sola che genera una UX inadeguata verrà segnalata, verrà automaticamente considerato tutto il come inadeguato nell’esperienza pubblicitaria.
Se vedi che l’esperienza pubblicitaria del sito viene considerata superata rallegrati, ma prova lo stesso a fare il test sull’esperienza pubblicitaria (https://www.google.com/webmasters/tools/ad-experience-mobile-unverified). In quanto molti siti non vengono testati e risultano automaticamente idonei.

 

Come Leggere il Grafico presente in search console

Arrivati alla fine di questo articolo su cosa sia il nuovo rapporto “esperienza con le pagine” presente su Google Search Console dove abbiamo analizzato cosa sia questo rapporto, quali metriche utilizzi e come superarle, non ci resta che vedere assieme la grafica stessa di questo rapporto e capire come leggerla.

In realtà è sufficientemente intuitivo, poiché – come si può vedere nell’immagine qui sopra – sono riportati i segnali collegati all’esperienza relativa alle pagine, ovvero le metriche utilizzate da Google Search Console per redigere il suo rapporto esperienza utente.

Immaginiamo uno scenario idilliaco in cui tutti e quattro i riquadri – delle metriche – risultino come nella foto spuntati verdi, significa che il sito ha un’esperienza utente ottimale: che il caricamento è rapido e funzionale, si visualizza bene tramite cellulare, che non vi sono strani link dannosi o che possano dare problemi all’utente e il sito è dotato di certificato SSL.

search consogle google rapporto esperinza con le pagine
Non sempre però questo è il risultato che otterremo da questa diagnosi: in quel caso bisognerà vedere quale riquadro presenta degli errori, se gli stessi sono specificati e andare ad agire di conseguenza.
A volte potrebbe bastare seguire la guida passo passo di Google, altre volte sarà necessario invece affidarsi ad un esperto che riesca a risolvere le problematiche del vostro sito web.
Ma questo non è tutto ciò che potremmo visionare, il primo grafico presente nell’articolo mostrava la percentuale di URL buoni e le impressioni totali degli URL buoni.

Ecco, in questo caso come dovremmo leggere e interpretare ciò che vediamo?
Per URL buoni si intende la percentuale di URL per dispositivi mobili che abbiano ottenuto lo stato Buono – ovviamente aggiornati alla data più recente di misurazione – e quindi non abbiano riscontrato problemi di usabilità nei dispositivi mobili. In questa valutazione sono esclusi però problemi di sicurezza, HTTPS e esperienza pubblicitaria.

E invece le impressioni totali degli URL buoni cosa sono?
Sono il numero di impression o impressioni generate da URL buoni, sempre nel periodo indicato dal grafico.
Infine il grafico giornaliero mostra la percentuale di URL considerati buoni ogni giorno.
Ovviamente, rispettano gli stessi criteri degli URL buoni di cui abbiamo precedentemente parlato, ergo non vengono valutati in base a problematiche di sicurezza, di esperienza pubblicitaria e di certificato SSL ma vengono valutati solo in base alla user experience da terminale mobile.

Avete trovato l’articolo interessante? Avete già provato a visionare il rapporto esperienza con le pagine di Google Search Console?
Avete ottenuto dei risultati ottimali o ci sono delle problematiche?

Fatecelo sapere qui sotto.

Truccone Davide

Sono Davide Truccone Imprenditore e Project Manager di Unidevs.
La nostra agenzia nasce da un'idea ambiziosa, innovativa, fornire assistenza a 360° gradi alle piccole imprese italiane che hanno bisogno di figure estremamente qualificate.

https://www.unidevs.it/

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